Un vero terremoto ha scosso il mondo del tennis nelle ultime ore. Viktor Kuznetsov, miliardario svizzero-russo di origine, noto per le sue operazioni finanziarie tra Zurigo e Mosca, ha lanciato un’offerta senza precedenti: 15 milioni di dollari all’anno, esclusivamente personali, per Jannik Sinner. Non si tratta di uno sponsor tecnico, ma del contratto di sponsorizzazione individuale più ricco mai visto nello sport. La condizione, però, è esplosiva: Sinner deve rinunciare alla nazionalità sportiva italiana e giocare per la Svizzera o, in alternativa, per la Russia.

Kuznetsov è stato chiarissimo in un’intervista rilasciata a un canale svizzero: “Il passaporto d’oro elvetico è già pronto sul mio tavolo. Jannik non ha ancora firmato alcun vincolo definitivo con la squadra di Coppa Davis italiana, quindi è libero di scegliere. La Svizzera lo accoglierebbe come un figlio, e io sono pronto a renderlo l’atleta più pagato della storia”. Le sue parole hanno immediatamente fatto il giro del mondo, scatenando reazioni furiose in Italia.
La risposta di Jannik Sinner è arrivata dopo soli 30 minuti, tramite una storia Instagram che è già diventata leggendaria. Sei parole secche, precise, taglienti: “Sono italiano e resto italiano. Punto.” Un messaggio accompagnato dalla bandiera tricolore e da un cuore rosso. In poche ore la storia ha raggiunto oltre 8 milioni di visualizzazioni, con i tifosi italiani in delirio. “Jannik ci ha fatto piangere di gioia”, “Orgoglio italiano puro”, “Questo è il nostro campione” sono solo alcuni dei commenti più ripetuti.
Il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, non ha aspettato nemmeno un secondo per intervenire. In una conferenza stampa straordinaria convocata nel tardo pomeriggio, ha usato toni durissimi contro l’offerta di Kuznetsov: “Chi pensa di poter comprare l’identità di un campione italiano con i soldi si sbaglia di grosso. Jannik è il simbolo del nostro movimento, cresciuto con i colori azzurri fin da bambino. Siamo pronti a tutto per trattenerlo, anche a superare economicamente questa proposta indecente”.
Binaghi ha poi lasciato tutti senza fiato annunciando l’esistenza di un “pacchetto speciale” che la FIT sta preparando per Sinner. “Non posso ancora rivelare i dettagli, ma posso garantire che entro Natale Jannik avrà sul tavolo un progetto economico e sportivo che lo renderà l’atleta italiano più tutelato e valorizzato di sempre. Stiamo parlando di cifre che supereranno i 18 milioni annui tra federazione, sponsor istituzionali e bonus prestazioni. E soprattutto, tutto resterà italiano”.
La notizia del possibile addio di Sinner alla maglia azzurra aveva già fatto tremare i tifosi, memori del caso di giocatori come Lorenzo Musetti o Matteo Berrettini, sempre corteggiatissimi da altri Paesi. Ma l’ipotesi che il numero 1 del mondo potesse davvero cambiare bandiera per soldi era sembrata a tutti inconcepibile. L’intervento diretto di Kuznetsov, con la sua offerta monstre e il riferimento esplicito al “passaporto d’oro”, ha però trasformato una voce di corridoio in una vera e propria crisi diplomatica sportiva.
In Svizzera, intanto, diversi media hanno già iniziato a fantasticare su un possibile futuro con Sinner capitano della squadra di Coppa Davis elvetica al posto di un ormai ritirato Roger Federer. Alcuni quotidiani zurighesi hanno persino pubblicato fotomontaggi di Jannik con la croce bianca svizzera sul petto. A Mosca, invece, circola voce che Kuznetsov sarebbe pronto a offrire anche la cittadinanza russa nel caso in cui la Svizzera non dovesse bastare.
Ma Jannik Sinner, nato a San Candido, cresciuto a Bordighera, allenato da italiani, ha chiuso ogni porta con quelle sei parole che pesano più di qualsiasi contratto. “Sono italiano e resto italiano. Punto.” Una frase che è già entrata nella storia del tennis italiano, accanto ai celebri “Vinceremo noi” di Panatta o ai “Forza Italia” di Pietrangeli. Un gesto d’amore verso il suo Paese che ha commosso persino chi, nel tennis, di solito non si emoziona.
Adesso tutti attendono il prossimo capitolo di questa vicenda incredibile. Kuznetsov ha già fatto sapere che non intende mollare e che “raddoppierà l’offerta se necessario”. Binaghi, dal canto suo, ha promesso che entro poche settimane sarà presentato il “Progetto Sinner 2030”, un piano decennale che renderà Jannik il simbolo assoluto del tennis italiano nel mondo. Intanto, sui social network italiani impazza l’hashtag #JannikRestiamoInsiemi, già oltre 500.000 post.
Una cosa è certa: chiunque pensasse di poter comprare l’anima di Jannik Sinner con i soldi ha sbagliato persona. Il ragazzo altoatesino ha dimostrato ancora una volta di avere non solo il braccio più forte del circuito, ma anche il cuore più grande. E l’Italia, oggi più che mai, può gridare al mondo: Jannik è nostro, e lo sarà per sempre.
