Durante una recente intervista rilasciata a La Repubblica, Jannik Sinner ha mostrato un lato inedito e profondamente umano. Il campione altoatesino, noto per la sua calma e concentrazione, si è lasciato andare alle lacrime parlando del suo passato e della persona che più ha influenzato la sua carriera.

Con voce tremante, Sinner ha ricordato il fratello maggiore, colui che ha sacrificato anni della propria vita per sostenerlo. “Mio fratello lavorava come cameriere per sedici ore al giorno,” ha raccontato, “rinunciando a ogni desiderio personale solo per farmi continuare a giocare.”
Le parole di Jannik hanno toccato profondamente il pubblico, ma soprattutto hanno rivelato la realtà nascosta dietro il suo successo. Non solo talento e dedizione, ma anche il sacrificio silenzioso di una famiglia che ha creduto nel suo sogno fin dal primo giorno.
Secondo quanto riportato dai media italiani, il fratello di Sinner avrebbe lasciato la scuola a soli diciotto anni per contribuire alle spese della famiglia e sostenere gli allenamenti del giovane Jannik, che già mostrava un talento straordinario per lo sport.
“Ogni euro che guadagnava lo metteva da parte per me,” ha continuato Sinner con gli occhi lucidi. “Diceva sempre: ‘Finché mio fratello continuerà a giocare, tutto questo avrà un senso.’ Quelle parole mi hanno accompagnato in ogni momento difficile.”
Le dichiarazioni del numero due del mondo hanno rapidamente fatto il giro del web, scatenando una marea di reazioni commosse. Molti tifosi italiani hanno espresso orgoglio e affetto per il tennista che, dietro la sua apparente freddezza, nasconde una storia familiare straordinaria.
Il fratello, identificato come Mark Sinner, è rimasto sempre lontano dai riflettori, preferendo il silenzio alla notorietà. Tuttavia, dopo le parole di Jannik, è stato raggiunto dai giornalisti e, tra le lacrime, ha pronunciato solo dieci parole: “Tutto quello che ho fatto, l’ho fatto per amore.”
Questa semplice frase ha scosso il mondo del tennis. Sui social, giocatori e tifosi di ogni nazionalità hanno condiviso il messaggio, elogiando la purezza del legame familiare e la forza dei valori che spesso restano invisibili dietro i grandi campioni.
Il coach di Sinner, Darren Cahill, ha commentato con emozione: “Ora tutti capiscono perché Jannik è così determinato. Gioca non solo per vincere, ma per onorare chi ha sacrificato tutto per lui.”

L’intervista ha anche rivelato dettagli inediti dell’infanzia di Sinner. Cresciuto a San Candido, un piccolo paese del Trentino-Alto Adige, Jannik trascorreva le giornate tra scuola, tennis e lavoro stagionale. La famiglia, di origini modeste, faceva grandi sforzi per mantenere vivi i suoi allenamenti.
“Non dimenticherò mai i giorni in cui non avevamo abbastanza soldi per comprare nuove racchette,” ha detto Sinner. “Mio fratello trovava sempre un modo. Diceva che i sogni non possono aspettare.”
Molti giornali sportivi hanno descritto questo racconto come uno dei momenti più intensi e sinceri nella carriera del giovane campione italiano. L’Il Corriere dello Sport ha titolato: “Sinner, il cuore dietro il talento.”
Le parole di Jannik hanno inoltre ispirato migliaia di giovani atleti, che lo vedono ora non solo come un modello di tecnica e dedizione, ma come un simbolo di riconoscenza e umiltà.
In risposta all’ondata di affetto, Sinner ha pubblicato un breve messaggio su Instagram: “Ogni vittoria che ottengo, è anche la sua. Nessun trofeo vale più del suo sacrificio.” Il post ha superato due milioni di like in meno di ventiquattr’ore.

Persino Rafael Nadal ha commentato: “Questa è la vera essenza dello sport. Non solo vincere, ma ricordare da dove vieni e chi ti ha aiutato ad arrivare fin qui.”
Secondo alcuni osservatori, questo episodio potrebbe segnare un punto di svolta nella percezione pubblica di Sinner. Da talento glaciale e riservato, ora appare come un ragazzo sensibile, profondamente legato ai suoi valori familiari.
Il giornalista sportivo Luca Fiorini ha scritto su Tuttosport: “Dietro il suo sguardo concentrato, si nasconde una storia di dolore, amore e speranza. Ed è proprio questo che rende Sinner diverso dagli altri.”
Mentre continua la sua preparazione per il prossimo torneo ATP, Sinner ha ribadito che ogni partita sarà dedicata alla sua famiglia. “Non gioco per i soldi, né per i titoli,” ha concluso. “Gioco per ripagare chi ha creduto in me quando nessun altro lo faceva.”
L’immagine di Jannik che parla con le lacrime agli occhi è diventata virale, e molti la definiscono “una lezione di umanità per lo sport moderno”. Nel mondo competitivo del tennis, dove la pressione è altissima, il suo gesto ricorda che anche i campioni sono, prima di tutto, figli e fratelli.
E così, mentre i riflettori si spengono sull’intervista, le parole di suo fratello continuano a risuonare come un eco silenzioso: dieci parole semplici, ma più potenti di qualsiasi trofeo.
