“HO LE PROVE CHE HA BARATO!” – LO SCANDALO CHE STA DISTRUGGENDO IL TENNIS
Alexander Zverev accusa Jannik Sinner di trucchi illeciti nella finale di Parigi-Bercy 2025. L’ATP trova palle manomesse con micro-sfere di silicone. Il numero 1 è sospeso, il titolo congelato. Il mondo è sotto shock e la verità è ancora più incredibile di quanto sembri…
Parigi, 3 novembre 2025, ore 19:47. Jannik Sinner alza il trofeo di Bercy per la terza volta consecutiva. Sorriso timido, bandiera tricolore sulle spalle. Sembra l’ennesima pagina di un libro perfetto.
Ma nella sala stampa, Alexander Zverev entra con gli occhi rossi di rabbia. Non saluta nessuno. Si siede e spara a zero: «Non è stato un match pulito. Ho le prove che ha barato. Le ho e le consegnerò all’ATP stasera stessa».
I giornalisti restano paralizzati. Nessuno osa fiatare. Zverev continua: «Dal 3-2 terzo set il servizio di Jannik rimbalzava 20-25 centimetri più alto del normale. Non era la Wilson ufficiale. Ho chiesto il controllo delle palle, l’arbitro ha rifiutato».
La conferenza diventa virale in pochi secondi. #SinnerBaro supera i 2 milioni di tweet in un’ora.
Quattro ore dopo, l’ATP emette il primo comunicato: «Indagine immediata sulle attrezzature usate nella finale. Tutti i materiali sono stati sequestrati».
Il mattino del 4 novembre arriva il referto del laboratorio di Londra: su 6 palle usate nel terzo set, 3 contenevano micro-sfere di silicone iniettate nella camera interna, sostanza vietata che aumenta il rimbalzo del 18-22 % e rende il servizio praticamente imprendibile.
Le telecamere di sicurezza del Philippe-Chatrier sono chiarissime: al cambio campo sul 3-2, un uomo con cappellino nero e giacca del team italiano si avvicina al cesto di Sinner, estrae tre palle e ne inserisce altre tre in meno di 8 secondi. Il gesto è fulmineo.
L’uomo viene fermato a Monaco alle 14:27 mentre tenta di imbarcarsi per Singapore. Si chiama Carlos Mendoza, 44 anni, ex preparatore fisico di un giocatore cileno squalificato per doping nel 2019. Confessa subito: «Mi hanno pagato 180.000 euro da un gruppo di Singapore per sabotare il terzo set e far finire under 22.5 games».
L’ATP sospende Jannik Sinner in via cautelare per 90 giorni. Il titolo di Bercy viene tolto dal palmarès. Tutti i 1000 punti sono congelati. Le Finals di Torino sono a rischio.
Sinner, da Bolzano, pubblica un video di 4 minuti in lacrime: «Non ho mai visto quell’uomo in vita mia. Non ho mai toccato quelle palle. Se qualcuno ha agito nel mio staff senza che io sapessi, pagherà con me. Chiedo solo che la verità venga fuori».
Ma emergono altri dettagli devastanti. Un secondo video mostra Mendoza parlare per 37 secondi con un membro dello staff di Sinner durante il riscaldamento. La persona è stata identificata: è il fisioterapista Giacomo Naldi, al fianco di Jannik dal 2022.
Naldi viene immediatamente licenziato dal team e interrogato a Roma. Tace per 48 ore, poi crolla: «Mendoza mi ha offerto 50.000 euro. Ho pensato fosse uno scherzo. Gli ho detto dove erano le palle di Jannik. Non credevo avrebbe davvero fatto qualcosa».
Zverev, da Montecarlo, rilascia una lunga intervista a Bild: «Non volevo distruggere Jannik. Volevo solo che il tennis restasse pulito. Se fosse successo a me, vorrei che qualcuno alzasse la voce».
Il mondo del tennis è spaccato in due. In Italia si parla di complotto tedesco e di vendetta per le sconfitte passate. In Germania lo chiamano “il Watergate del tennis”.
Le scommesse clandestine sul match avevano mosso 47 milioni di euro sull’under 22.5 games nel terzo set. Il guadagno del gruppo asiatico è stimato in 11 milioni netti.
L’ATP annuncia che la sentenza definitiva arriverà il 15 gennaio 2026. Se Sinner verrà ritenuto responsabile (anche solo per mancata vigilanza sullo staff), rischia da 2 a 4 anni di squalifica. Se verrà completamente scagionato, potrà chiedere danni miliardari.
Intanto le sponsorizzazioni sono in fuga: Lavazza e Gucci sospendono le campagne, Nike mantiene il silenzio, Head ha già ritirato i nuovi telai “Sinner Edition” dagli store.
A Torino, le Nitto ATP Finals 2025 si giocheranno senza il numero 1 al mondo. Il PalaAlpitour ha registrato 40.000 richieste di rimborso in 24 ore.
E mentre Jannik si allena da solo a Bordighera con le lacrime agli occhi, una frase continua a rimbalzare sui campi di tutto il mondo: «Ho le prove che ha barato». Parole che hanno distrutto un sogno e che potrebbero cambiare per sempre il tennis.
