La tensione tra Alexander Bublik e Jannik Sinner è esplosa alla vigilia del loro attesissimo incontro ai quarti di finale dell’Erste Bank Open di Vienna. In una conferenza stampa infuocata, il kazako ha pronunciato parole che hanno sconvolto l’intero circuito ATP.

Secondo quanto riportato da diversi media internazionali, Bublik avrebbe dichiarato con tono sprezzante: “L’Italia dovrebbe vergognarsi di avere un tennista come lui. È un giocatore che non vince solo con il talento, ma con vantaggi che non tutti conoscono.”
Le parole sono state accolte da un silenzio gelido nella sala stampa. Alcuni giornalisti presenti raccontano di aver percepito l’imbarazzo generale, mentre Bublik sembrava perfettamente consapevole dell’effetto provocatorio delle sue frasi.
L’attacco diretto a Jannik Sinner è arrivato in un momento già delicato per il tennista altoatesino, ancora al centro delle polemiche per la sua decisione di non partecipare alla Coppa Davis con l’Italia, una scelta che aveva scatenato dure critiche in patria.
Molti commentatori italiani hanno interpretato le parole di Bublik come un colpo basso, mirato a colpire un avversario già sotto pressione. “È una provocazione studiata,” ha detto l’ex tennista Paolo Lorenzi a Sky Sport. “Bublik sa come destabilizzare mentalmente i rivali.”
Durante la conferenza, il kazako ha rincarato la dose, affermando: “Non mi interessa se è il numero due del mondo. Se questo è il futuro del tennis italiano, allora il tennis ha un problema morale.”
Queste parole hanno immediatamente fatto esplodere una tempesta mediatica. I social network si sono riempiti di messaggi indignati da parte dei tifosi italiani, che hanno accusato Bublik di mancanza di rispetto e di comportamento antisportivo.
Un utente su X (ex Twitter) ha scritto: “Bublik può vincere o perdere, ma ha già perso la dignità.” Un altro ha aggiunto: “Sinner rappresenta l’Italia con onore. Le sue parole sono una vergogna per lo sport.”
Dalla parte opposta, alcuni fan di Bublik hanno difeso il loro idolo, sostenendo che il kazako è “semplicemente onesto e diretto”. Tuttavia, la maggior parte dei commenti condanna apertamente le sue dichiarazioni, considerate eccessive e provocatorie.
Secondo il quotidiano Corriere dello Sport, Sinner non avrebbe reagito immediatamente alle accuse, preferendo mantenere il silenzio. Fonti vicine al suo staff hanno parlato di “concentrazione totale sul match” e di “nessuna intenzione di rispondere alle provocazioni.”
Alexander Bublik, noto per la sua personalità imprevedibile e le uscite polemiche, ha una lunga storia di comportamenti controversi. In passato aveva definito il tennis “uno sport noioso” e aveva confessato di giocare “solo per soldi”, alimentando l’immagine di un personaggio ribelle.
Nonostante ciò, il tempismo delle sue parole contro Sinner ha lasciato molti osservatori sbalorditi. “È un attacco gratuito, un modo per attirare l’attenzione,” ha commentato il giornalista sportivo Fabrizio Fiaschetti. “Ma ha sottovalutato quanto gli italiani siano legati al loro campione.”

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, Angelo Binaghi, ha reagito duramente, definendo le parole di Bublik “inaccettabili e dannose per l’immagine del tennis.” Ha inoltre annunciato che la FITP presenterà una protesta formale all’ATP.
Nel frattempo, la squadra di Sinner ha cercato di smorzare la tensione. Il suo allenatore, Darren Cahill, ha dichiarato ai media: “Jannik non risponde con le parole, ma con il gioco. È abituato alle pressioni e sa come trasformarle in energia positiva.”
La rivalità tra Sinner e Bublik non è nuova. I due si sono affrontati sette volte in carriera, con un bilancio di cinque vittorie per l’italiano e due per il kazako. Tuttavia, mai prima d’ora la sfida era stata accompagnata da un clima così teso.
Nelle ore successive all’intervista, diversi ex campioni hanno espresso solidarietà a Sinner. L’ex numero uno del mondo Novak Djokovic ha scritto su Instagram: “Il rispetto tra colleghi è fondamentale. Le parole pesano. Forza Jannik.”
Anche Rafael Nadal ha voluto dire la sua, commentando durante un evento a Madrid: “Le provocazioni non fanno bene a nessuno. Sinner è un ragazzo serio, lavora duro. Non merita questo tipo di attacchi.”
Sui media italiani, il caso Bublik-Sinner è diventato una vera e propria “questione nazionale”. Talk show e programmi sportivi ne discutono senza sosta, tra chi difende la libertà di parola e chi invoca sanzioni disciplinari per il kazako.
Nel frattempo, i biglietti per il quarto di finale tra i due tennisti sono andati esauriti in poche ore. L’attesa è enorme e molti fan considerano il match una resa dei conti personale tra orgoglio italiano e provocazione kazaka.
Quando un giornalista ha chiesto a Sinner, durante un allenamento, se si fosse sentito offeso, il tennista ha risposto con calma glaciale: “Io parlo sul campo. Le parole non vincono le partite.”
La risposta, breve ma potente, è stata interpretata come la dimostrazione del carattere del giovane campione. Mentre Bublik continua a giocare con le provocazioni, Sinner sembra preferire la via del silenzio e della concentrazione.
Tutti gli occhi saranno puntati su Vienna, dove la sfida tra i due promette scintille non solo sportive ma anche emotive. Un incontro che potrebbe passare alla storia, non solo per il risultato, ma per ciò che rappresenta: rispetto contro arroganza, silenzio contro caos.
