L’Italia tennistica è scossa non solo dal ritiro di Jannik Sinner dalla Coppa Davis, ma anche dalle parole commoventi della madre, Siglinde Sinner, che ha rotto il silenzio con una supplica carica di dolore e dignità.

In un’intervista rilasciata a un’emittente locale di San Candido, la madre del numero due al mondo ha chiesto pubblicamente ai fan di fermare la campagna d’odio contro suo figlio. Le sue parole hanno colpito il cuore di milioni di italiani.
“Per favore, fermatevi, vi prego!”, ha detto tra le lacrime, mentre descriveva le notti insonni vissute da Jannik negli ultimi giorni. Secondo Siglinde, il tennista avrebbe ricevuto decine di chiamate anonime con insulti e minacce.
“Lo chiamano nel cuore della notte per dirgli che ha tradito l’Italia, che non merita la bandiera. Ma Jannik ama profondamente questo Paese, e soffre più di quanto possiate immaginare,” ha raccontato la madre, con la voce rotta.
Il caso è esploso dopo che Sinner aveva annunciato la sua decisione di non prendere parte alla fase finale della Coppa Davis 2025, spiegando di aver bisogno di recuperare energie dopo una stagione lunga e logorante.
Tuttavia, una parte della stampa e molti tifosi non hanno accettato la scelta, accusandolo di egoismo e mancanza di patriottismo. La situazione è rapidamente degenerata in una tempesta di odio sui social network.
Siglinde Sinner ha rivelato che il figlio ha tentato di restare in silenzio per non alimentare ulteriori polemiche, ma che il peso delle critiche è diventato insostenibile. “A volte si sveglia la notte, guarda il telefono e resta in silenzio per minuti,” ha confidato.

L’atmosfera in famiglia è diventata pesante. Siglinde, visibilmente provata, ha ammesso di essersi pentita di non averlo convinto a lasciare i social media. “Non è giusto che un ragazzo che lavora duramente venga distrutto così,” ha dichiarato.
Secondo fonti vicine alla famiglia, Jannik avrebbe persino valutato l’idea di ritirarsi temporaneamente dal circuito per ritrovare serenità mentale, anche se al momento il team non ha confermato ufficialmente tale ipotesi.
“Non è un robot,” ha ricordato Siglinde. “Ha un cuore, delle emozioni, e fa sacrifici ogni giorno. Tutto quello che chiede è un po’ di rispetto.” Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso in studio.
Ma la parte più toccante dell’intervista è arrivata quando la madre ha raccontato l’episodio delle telefonate moleste. Secondo lei, Jannik avrebbe ricevuto messaggi con frasi crudeli come: “Traditore dell’Italia, smetti di giocare a tennis!”
“Chi fa certe cose non ama davvero lo sport,” ha detto con voce ferma. Poi, in un momento di rabbia e dolore, Siglinde ha pronunciato otto parole che hanno lasciato tutti senza fiato:
“Preferisco un figlio vivo che un eroe morto.”
/origin-imgresizer.tntsports.io/2023/06/01/3717577-75641469-640-480.jpg)
La frase, breve ma potente, ha immediatamente fatto il giro del web, diventando simbolo di una madre che difende il proprio figlio dalle pressioni di un sistema sportivo e mediatico implacabile.
Molti fan hanno iniziato a cambiare atteggiamento dopo l’intervista. Sui social sono comparsi messaggi di sostegno con l’hashtag #ForzaJannik e #RespectSinner, accompagnati da foto e video di momenti storici della carriera del tennista altoatesino.
Anche diversi colleghi hanno espresso solidarietà. Matteo Berrettini ha scritto: “Jannik è uno di noi, e ha sempre onorato la maglia. Chi lo insulta non conosce la fatica di questo sport.”
La Federazione Italiana Tennis (FITP) ha pubblicato una nota ufficiale in cui condanna ogni forma di violenza verbale contro i giocatori. “Il rispetto umano viene prima di qualsiasi competizione,” si legge nel comunicato.
Tuttavia, alcuni opinionisti televisivi continuano a sostenere che un campione del calibro di Sinner “ha il dovere morale” di rappresentare la nazione, indipendentemente dalle condizioni fisiche o psicologiche. Il dibattito rimane acceso.
Intanto, il padre di Jannik, Johann Sinner, ha preferito mantenere il silenzio, concentrandosi sulla protezione della famiglia. “Siglinde ha parlato per tutti noi,” ha detto brevemente ai giornalisti fuori casa.
Dopo la messa in onda dell’intervista, il portavoce di Sinner ha confermato che il tennista continuerà la sua preparazione in vista dell’Australian Open 2026, ma in un ambiente “più riservato e lontano dal caos mediatico.”
La vicenda ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana, aprendo un dibattito più ampio sul rispetto degli atleti e sul peso della pressione psicologica nello sport moderno.
Come ha scritto un editoriale di La Repubblica: “Abbiamo trasformato i nostri eroi in bersagli. E quando crollano, li accusiamo di debolezza. La madre di Sinner ci ha ricordato che dietro ogni campione c’è un figlio, non una macchina.”
La storia di Siglinde e Jannik Sinner è diventata, così, una lezione di umanità. Un invito a riflettere prima di giudicare. Perché, come ha detto lei stessa: “Gli errori si dimenticano, ma le parole feriscono per sempre.”
