Nel cuore dell’Autódromo Hermanos Rodríguez, sotto il rombo assordante dei motori e l’attesa di migliaia di fan, il Gran Premio del Messico 2025 è diventato teatro di un’epica battaglia che nessuno dimenticherà. Lewis Hamilton, il sette volte campione del mondo che ora guida la Ferrari rosso passione, ha brillato in un feroce duello con Max Verstappen, attuale leader della Red Bull. Un contatto minimo nel corso del primo giro ha dato il via ad una catena di eventi culminata con una penalità di 10 secondi per Hamilton, una decisione che ha lasciato senza parole piloti, team e tifosi. Cosa è successo esattamente in quelle curve iniziali che hanno trasformato una potenziale vittoria in un frustrante ottavo posto? La risposta rivela tensioni latenti nella Formula 1 e mette in dubbio l’imparzialità della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA).

La gara è iniziata con Lando Norris che difendeva la pole position per la McLaren, seguito da vicino da Charles Leclerc sull’altra Ferrari. Partito dalla terza fila, Hamilton ha eseguito una partenza impeccabile, guadagnando posizioni nelle curve uno e due. È lì che sono sorti i primi attriti in un emozionante faccia a faccia con Verstappen. Il britannico si è posizionato all’interno alla seconda curva e ha mantenuto la traiettoria entro i limiti. Verstappen si è però allontanato leggermente, ma la FIA ha scelto di non intervenire. Pochi secondi dopo, in un tentativo di contropiede, Hamilton ha frenato bruscamente alla curva quattro per girare all’esterno, ma ha bloccato le ruote e ha tagliato l’erba, recuperando davanti all’olandese. Quella manovra, che gli ha permesso di mantenere momentaneamente il terzo posto, è stata la causa scatenante.
I commissari, presieduti dall’ex pilota Pedro de la Rosa, hanno immediatamente esaminato le immagini. Applicando le linee guida standard della FIA per “iniziare la pista con un vantaggio duraturo”, hanno imposto una penalità di 10 secondi a Hamilton. Il britannico ha scontato la penalità durante il pit-stop al 24° giro, finendo al 14° posto e risalendo di poco fino all’ottavo posto. Nel frattempo, Verstappen ha evitato qualsiasi punizione per la propria uscita, alimentando il fuoco delle polemiche. Norris ha tagliato il traguardo per primo, seguito da Leclerc, consolidando il vantaggio della McLaren tra i costruttori, ma l’attenzione era tutta sul dramma tra Hamilton e Verstappen.

Dopo la gara la Ferrari non è rimasta in silenzio. La squadra italiana, insieme ad Hamilton, ha presentato un reclamo formale alla FIA, lamentando incoerenza nell’applicazione delle regole. La decisione finale, ratificata poche ore dopo, ha sorpreso tutti: la sanzione è rimasta intatta e non c’è stato alcun appello. Questa risoluzione non solo è costata a Hamilton punti preziosi nella sua battaglia per il titolo – ora 28 dietro Verstappen – ma ha anche fatto rivivere i ricordi di precedenti duelli tra i due, come Silverstone 2021, dove le penalità determinavano interi campionati.
Lewis Hamilton, visibilmente turbato in conferenza stampa, non ha usato mezzi termini. “Sono molto deluso dall’organo di governo. Verstappen ha accorciato la pista e non è successo niente. Max Verstappen ha accorciato la pista e non ha ricevuto alcuna penalità. Poi sono uscito perché era sporco. Ho chiesto se potevo lasciar passare qualcuno e mi hanno dato una penalità di dieci secondi,” ha detto il pilota britannico con una voce piena di frustrazione. Le sue parole, trasmesse in diretta sugli schermi della pista, hanno avuto risonanza tra i fan, che hanno applaudito la sua onestà. Nella sua prima stagione completa alla Ferrari, Hamilton sognava il primo podio in Messico, circuito dove ha sempre brillato. Secondo lui, questa sanzione non riflette lo spirito di una lotta pulita.

Il capo del team Ferrari, Fred Vasseur, ha fortemente sostenuto il suo pilota. “Penso che la penalità inflitta a Lewis sia troppo severa, ma non credo che ci sia molto da discutere perché non è riuscito a mantenere la macchina nella giusta striscia di asfalto prima di tornare in pista. È finito sull’erba. Tuttavia, penso che 10 secondi siano una penalità eccessiva; inoltre, ha perso quattro o cinque posizioni di conseguenza,” ha spiegato Vasseur, che ha ammesso un errore nella strategia di uscita di Leclerc ma ha difeso l’integrità di Hamilton. Il francese, noto per il suo coraggio, ha rivelato che la squadra ha analizzato i dati di telemetria che mostrano come l’erba sporca abbia contribuito all’incidente, un dettaglio trascurato dalla FIA.
Dal lato della Red Bull, Verstappen ha minimizzato l’incidente. “È stata una battaglia dura all’inizio, come sempre con Lewis. Ho mantenuto la mia linea e lui ha tagliato, tutto qui. La FIA ha fatto la cosa giusta,” ha detto l’olandese, sorridendo davanti alle telecamere mentre festeggiava il suo secondo posto. Christian Horner, direttore della Red Bull, ha elogiato la decisione: “Max si è difeso in modo impeccabile. Ciò dimostra che le regole valgono allo stesso modo”. Tuttavia, alcuni addetti ai lavori sussurrano che il reclamo della Ferrari potrebbe degenerare in revisioni future, soprattutto con l’avvicinarsi del GP del Brasile.

Questa sanzione non solo cambia la classifica – Verstappen è in testa con 345 punti, Hamilton con 317 – ma fa anche discutere sulla coerenza della FIA. Perché Verstappen esce indenne su circuiti come il Messico, dove il taglio delle curve è comune a causa del design? Esperti come Pedro de la Rosa, commissario di pista, giustificarono: “Il vantaggio di Hamilton era permanente, quindi 10 secondi standard”. Ma i tifosi sui social si chiedono se ci sia qualche favoritismo nei confronti del campione in carica.
La Formula 1 vive di questa rivalità che fa battere forte il cuore. All’età di 40 anni, Hamilton dimostra che la sua fame di titoli rimane intatta. A sei gare dalla fine, questa punizione potrebbe essere il catalizzatore di una rimonta leggendaria. Vedremo la Ferrari reagire a Interlagos? I numeri lo suggeriscono: Hamilton ha vinto quattro delle ultime cinque visite in Brasile. Intanto la denuncia della Ferrari costringe la FIA a ripensarci e promette linee guida più chiare per il 2026.

In breve, l’incidente Hamilton-Verstappen in Messico riflette l’essenza brutale e bella della F1: velocità, strategia e controversia. La penalità di dieci secondi sorprende, ma rafforza la storia di un campionato imprevedibile. I tifosi in attesa stanno già contando i giorni che mancano al prossimo turno. Se questo GP ha messo in chiaro una cosa è che in pista nessuno regala niente e le decisioni della FIA possono cambiare le sorti.
