È successo tutto pochi minuti dopo la fine della semifinale di Vienna: Alexander Zverev ha accusato pubblicamente Jannik Sinner di aver usato “acqua di sottaceti” per combattere i crampi, definendo la vittoria dell’italiano “ingiusta”. Le parole del tedesco hanno acceso una bufera nel mondo del tennis internazionale.
Visibilmente irritato, Zverev ha dichiarato ai microfoni: “Se questo è il modo per vincere, allora preferisco perdere. Il tennis è uno sport di lealtà”. Secondo il tedesco, la bevanda assunta da Sinner potrebbe contenere sostanze “non regolari”, insinuando che gli arbitri avessero chiuso un occhio.
La cosiddetta “pickle juice” è una bevanda conosciuta tra gli atleti per alleviare i crampi grazie al suo contenuto di sodio e aceto. È completamente legale, ma la reazione di Zverev ha sollevato dubbi e sospetti, trasformando una semplice curiosità sportiva in un caso mediatico internazionale.
Per la prima volta, Sinner non ha mantenuto il suo solito aplomb. In conferenza stampa ha risposto con fermezza, pronunciando sedici parole che hanno gelato la sala: “Ho combattuto con sudore, sangue e lacrime per essere qui, non con l’acqua di sottaceti.”
Ma Sinner non si è fermato lì. Con tono deciso ha aggiunto: “Se Alex vuole trovare una scusa per consolarsi, faccia pure. Ma non trasformi me nel pretesto per la sua debolezza.” La frase ha scatenato applausi tra i giornalisti e i tifosi presenti.
Il giovane azzurro ha poi chiuso con una frase che è già diventata virale sui social: “Vuole sfidarmi? Allora si alleni di più, invece di lamentarsi di una bottiglia d’acqua!” Una risposta tagliente, simbolo del carattere maturato da Sinner negli ultimi anni.
In pochi minuti, i social network si sono incendiati. Su X e Instagram, l’hashtag #PickleGate è diventato virale. Migliaia di utenti hanno difeso Sinner, accusando Zverev di mancanza di sportività, mentre altri hanno sostenuto la necessità di controlli più severi sulle bevande usate dai tennisti.
Gli esperti non hanno dubbi: l’acqua di sottaceti è un rimedio naturale e non viola alcuna regola ATP. L’ex campione Mats Wilander ha commentato: “Zverev ha perso il controllo emotivo. La frustrazione di una sconfitta può far dire cose che non si pensano davvero.”
In Italia, l’opinione pubblica è unanime: Sinner ha mostrato maturità e orgoglio. Dai talk sportivi ai tifosi comuni, tutti lodano la sua risposta ferma ma elegante. Molti ricordano che Jannik è sempre stato un esempio di disciplina, rispetto e impegno dentro e fuori dal campo.
Per Zverev, l’episodio rischia di pesare sulla reputazione. In passato, il tedesco è già stato protagonista di controversie comportamentali. Ora, l’attacco a Sinner sembra aver oltrepassato il limite, portando molti sponsor a riconsiderare la sua immagine pubblica.
Dopo la polemica, Sinner ha deciso di non aggiungere altro: “La mia risposta è sempre stata sul campo, e lì resterà.” Con questa frase, il campione italiano ha chiuso elegantemente il caso, dimostrando ancora una volta che la vera forza sta nel silenzio e nella performance.
Il “caso dell’acqua di sottaceti” resterà uno dei momenti più discussi della stagione tennistica. Ma al di là della polemica, ciò che emerge è il carattere di due atleti agli antipodi: la rabbia di Zverev e la calma determinata di Sinner, simbolo di una nuova generazione che non teme nulla.
