🚨Brutte notizie per Piastri dopo l’incidente della McLaren Review! “Clean Slate” gli costa molto!

Solo 10 minuti fa, i sogni di Oscar Piastri per il campionato hanno subito un duro colpo quando la revisione interna della McLaren del disastroso incidente del GP Sprint degli Stati Uniti ha attribuito parzialmente la colpa direttamente alla stella australiana, cancellando ogni persistente “ripercussione” per il compagno di squadra Lando Norris e lasciando Piastri a farsi carico del peso da solo. Il 24enne, che è entrato ad Austin in testa alla classifica F1 del 2025 con 22 punti su Norris, ora deve affrontare un precario vantaggio di 14 punti con Verstappen in agguato di 40 punti, dopo che la collisione è costata alla McLaren una potenziale conquista del podio e ha consegnato all’olandese un’ancora di salvezza cruciale di otto punti. Piastri, parlando prima delle prove in Messico giovedì (23 ottobre 2025), ha ammesso che il suo taglio aggressivo alla curva 1 è stato “sconsiderato”, ma le conseguenze – una “tabula rasa” per il duo papaya – segnalano il disperato tentativo della McLaren di unità in mezzo a una serrata guerra per il titolo a tre.

Il caos si è svolto nello Sprint di sabato al Circuit of the Americas, dove Piastri, partito terzo dietro Verstappen e Norris, ha tentato un sorpasso anticipato. Frenando tardi alla curva 1, ha cambiato traiettoria per tuffarsi all’interno del suo compagno di squadra, solo per agganciare la Sauber di Nico Hulkenberg, lanciando la sua MCL39 in aria prima di schiantarsi contro il fianco di Norris, distruggendo le sospensioni e le gomme di entrambe le vetture. L’Aston Martin di Fernando Alonso è stato un danno collaterale, schiacciato al vertice, ma il doppio DNF della McLaren ha regalato a Verstappen una corsa incontrastata verso la vittoria. La colpa iniziale è stata data a Hulkenberg per la linea larga e ad Alonso per aver ristretto spazio, con il direttore della squadra Andrea Stella che ha denunciato l'”ora amatoriale” da parte dei rivali esperti. Piastri ha espresso via radio la sua frustrazione: “Ho provato a ridurre… sono stato colpito”, mentre Norris si è arrabbiato: “Sono stato semplicemente eliminato: cosa potevo fare?”

L’autopsia post-fine settimana della McLaren, ritardata per evitare distrazioni dal Gran Premio di domenica, dove Norris si è aggiudicato la seconda posizione e Piastri è arrivato zoppicando alla quinta posizione, ha dato il martello. “Ci sono stati molti fattori, ma alla fine, questo è ciò che è stato deciso”, ha detto Piastri a Motorsport.com, riconoscendo il suo ruolo nella manovra “in stile kart” che ha spazzato via la velocità e ha incrociato il percorso di Hulkenberg. La revisione ha assolto Norris da qualsiasi sanzione in stile Singapore – dove ha dovuto affrontare “ripercussioni” come uscite differite dal garage per aver intercettato Piastri – e le ha cancellate completamente, citando l’incidente di Austin come un giusto pareggio. “Ora siamo su una lavagna pulita”, ha confermato Piastri, una frase che fa eco alle richieste di unità della squadra di Zak Brown dopo la precedente ammissione di colpa del britannico a Singapore. Tuttavia, per Piastri, la “brutta notizia” punge: nessuna penalità formale, ma un cambiamento narrativo che lo grava come aggressore, erodendo potenzialmente il suo vantaggio psicologico negli scarti all’interno della squadra.

Questo verdetto arriva in un momento pericoloso. La masterclass di Verstappen ad Austin – pole, vittoria nello Sprint e disfatta di 11 secondi nel Gran Premio – ha riacceso il fuoco della Red Bull, con Horner che canta: “Il pasticcio della McLaren è il nostro slancio”. Il vantaggio di Piastri, una volta inattaccabile dopo nove vittorie, ha fatto evaporare 64 punti a Verstappen da Monza, amplificato dai dati persi dello Sprint che hanno costretto un setup conservativo: un’altezza di marcia più alta per schivare i timori di squalifica della plancia, costando 0,3 secondi al giro a Ted Kravitz. “Le prestazioni fanno vincere i titoli, non i punteggi”, ha insistito Piastri su Sky Sports, invocando il suo thriller F3 del 2020 con Logan Sargeant. Ma con 141 punti rimasti tra Messico, Brasile, Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi, la pressione aumenta, soprattutto perché Norris, ora “liberato” dalle ombre, punta alla vendetta.

I sussurri del paddock dipingono un garage McLaren fratturato. Lo Sprint ha fatto eco alla spinta papaya su papaya di Singapore, dove le “conseguenze” di Norris hanno scatenato voci di favoritismo a favore del talento locale. Danica Patrick ha criticato la mossa di Piastri come un “cattivo giudizio” su Sky F1, mentre Karun Chandhok ha definito il “complicato” precedente della squadra, creando un mal di testa. Brown, da sempre diplomatico, ha sostenuto la recensione: “Combattiamo come uno solo, senza rancori, solo giri più veloci”. Piastri, stoico nelle qualifiche in Messico (P3, dietro a Norris P2), ha postato su X: “Lezioni apprese: concentrati in avanti. #PapayaPower.” Eppure i fan sono esplosi su r/formula1 di Reddit, con thread #PiastriPunish che denunciavano “scale disuguali” e meme di una “curva 1 maledetta”.
Per Piastri, la “cattiva notizia” trascende la colpa: è la pietra miliare del campionato. Il suo stile aggressivo, che unisce velocità pura e senso strategico, ha dato impulso alla rinascita dei costruttori McLaren, ma i rischi incontrollati ora infestano. Mentre l’altitudine del Messico mette alla prova i motori e l’ego, l’australiano deve incanalare tutto questo verso la redenzione, oppure guardare Verstappen e Norris balzare. Nell’implacabile finale di partita della F1, una revisione può riscrivere l’eredità, e la “tabula rasa” della McLaren sembra tutt’altro che immacolata per l’uomo al vertice. Il fuoco di Piastri? È acceso, ma forgerà una corona o alimenterà una caduta?
