Roma — Una rivelazione sconvolgente scuote il mondo del tennis italiano e internazionale. La campionessa Jasmine Paolini, visibilmente provata e con la voce rotta dall’emozione, ha deciso di parlare pubblicamente contro il suo sponsor principale, As.ic.s, il rinomato marchio giapponese di abbigliamento sportivo femminile. In un’intervista trasmessa in diretta sui social, Paolini ha descritto comportamenti che definisce “scioccanti e traditori” nei suoi confronti e in quelli di altre atlete sotto contratto con l’azienda.
Durante la conferenza, Paolini ha raccontato di essere stata soggetta a forti pressioni economiche e psicologiche dopo aver chiesto la revisione del suo contratto di sponsorizzazione.
“Hanno trasformato il sogno di prendersi cura della mia famiglia in un incubo finanziario. Sono stata minacciata…”, ha detto tra le lacrime, rivelando che alcune clausole contrattuali la obbligavano a rinunciare a una parte significativa dei premi vinti nei tornei più prestigiosi.
Fonti vicine all’atleta parlano di un contesto di “abuso di potere” e “ricatti economici” da parte di alcuni dirigenti del marchio. Il caso ha immediatamente sollevato una valanga di reazioni nel mondo sportivo, con colleghe come Camila Giorgi e Sara Errani che hanno espresso solidarietà pubblica verso la tennista toscana.
La replica di As.ic.s non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale diffuso poche ore dopo, il presidente dell’azienda, Kenji Yamashita, ha definito le accuse “gravi e potenzialmente diffamatorie”, annunciando un’indagine interna ma rivelando anche alcuni dettagli che hanno lasciato il pubblico sbalordito.
“Rispettiamo Jasmine Paolini come atleta e come donna. Tuttavia, ci sono documenti che dimostrano la nostra piena trasparenza nei rapporti economici. Siamo pronti a renderli pubblici se necessario.”
Una frase che ha acceso ancora di più il dibattito, lasciando intendere che dietro questa rottura potrebbero nascondersi conflitti di natura contrattuale e politica legati alla gestione dell’immagine sportiva delle atlete.
Sui social, l’hashtag #StandWithPaolini è diventato virale in poche ore. Molti sportivi, giornalisti e fan hanno chiesto maggiore tutela per le donne nello sport professionistico e più trasparenza nei contratti di sponsorizzazione.
L’ex tennista Flavia Pennetta ha commentato:
“Quello che sta accadendo a Jasmine è il sintomo di un sistema che troppo spesso mette le atlete sotto pressione, trattandole come numeri e non come persone.”
Dopo il terremoto mediatico, Paolini ha annunciato la sospensione momentanea della collaborazione con As.ic.s e la volontà di concentrarsi esclusivamente sulla stagione sportiva in corso. Il suo team legale, secondo quanto trapela, starebbe preparando una causa multimilionaria contro il marchio per “violazione dei diritti contrattuali e danni morali”.
Il caso è destinato a far discutere ancora a lungo. Non si tratta solo di una disputa tra un’atleta e uno sponsor, ma di un simbolo del rapporto di forza tra donne e grandi marchi nello sport moderno.
E mentre il mondo del tennis trattiene il fiato, una cosa è certa: la voce di Jasmine Paolini ha scosso un intero sistema.

