In una conferenza stampa infuocata, Zverev ha denunciato presunti favoritismi a vantaggio di Sinner, definendolo “il volto che il tennis non osa toccare”. Secondo il tedesco, l’ITIA avrebbe chiuso un occhio su casi sospetti legati al doping, lasciando passare “un mostro del sistema”.
Negli ultimi mesi, l’ITIA (International Tennis Integrity Agency) ha intensificato la sua crociata contro la corruzione e il doping. Più di venti giocatori sono stati squalificati nel 2025, segno di una tolleranza zero verso le irregolarità. Tuttavia, il “caso Sinner” ha messo in discussione la credibilità stessa dell’agenzia.
Sinner non è rimasto in silenzio. In meno di 24 ore ha pubblicato un documento ufficiale, firmato dal suo team medico e dal suo avvocato, dimostrando che le accuse erano prive di fondamento. L’analisi tossicologica ha rivelato una “contaminazione involontaria” dovuta a una crema del suo allenatore.
Il dossier presentato da Sinner ha mostrato tracciabilità completa delle sostanze e un controllo medico costante. L’ITIA, dopo aver verificato i dati, ha confermato che la concentrazione trovata era “mille volte inferiore” ai limiti di violazione. Tuttavia, il sospetto di favoritismo rimane vivo tra i tifosi e i media.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Djokovic ha invitato alla calma, sottolineando la necessità di “basarsi sui fatti, non sulle emozioni”. Al contrario, Kyrgios ha infiammato ulteriormente il dibattito scrivendo su X (ex Twitter): “Quando il sistema protegge i suoi figli d’oro, la fiducia muore”.
Sotto pressione mediatica, l’ITIA ha rilasciato un comunicato ufficiale alla vigilia del Vienna Open. “Gestiamo ogni caso sulla base di prove scientifiche e delle normative”, ha dichiarato l’ente. “Il caso Sinner riguarda una contaminazione involontaria, non un tentativo di frode o manipolazione.”
Il comunicato prosegue sottolineando che “le sanzioni del 2025 dimostrano il nostro impegno nella lotta alla corruzione”. L’ITIA ha anche ricordato che tutti i casi, compreso quello di Sinner, vengono esaminati da laboratori indipendenti accreditati dalla WADA, per garantire trasparenza assoluta.
Nonostante la sua assoluzione, Sinner ha ammesso che l’episodio lo ha profondamente colpito. “Essere accusato ingiustamente è doloroso, ma ho fiducia nella scienza e nella verità”, ha detto in conferenza stampa. I tifosi italiani, nel frattempo, lo hanno accolto con applausi e bandiere a Vienna.
Incredibilmente, Zverev ha rifiutato di ritrattare le sue parole. “Io ho detto ciò che molti pensano ma non osano dire”, ha insistito. Tuttavia, il tedesco potrebbe ora affrontare una multa disciplinare per diffamazione e comportamento antisportivo, come confermato da fonti interne all’ATP.
Il sorteggio del Vienna Open ha regalato una coincidenza esplosiva: Sinner e Zverev potrebbero affrontarsi in semifinale. Un duello che va ben oltre il campo, diventando simbolo di due visioni opposte del tennis moderno: la purezza contro il sospetto, la scienza contro il rumore mediatico.
Il caso Sinner-Zverev resterà come uno spartiacque. L’ITIA dovrà dimostrare che il suo rigore è davvero imparziale e che nessuno, nemmeno le “grandi stelle”, è al di sopra delle regole. Per ora, il tennis mondiale trattiene il respiro, in attesa che a parlare siano solo le racchette.
