Vienna – Uno degli episodi più discussi della stagione tennistica 2025 ha scosso il mondo dello sport dopo che Alex de Minaur ha accusato Jannik Sinner di aver utilizzato una “tecnologia nascosta” per alterare il ritmo della partita durante la semifinale del Vienna Open. L’intero circuito ATP è rimasto sbalordito, i social network sono esplosi e gli organizzatori del torneo hanno dovuto riunirsi d’urgenza per chiarire la vicenda.

Secondo la versione di De Minaur, il tennista australiano avrebbe notato “comportamenti sospetti” da parte di Sinner in diversi momenti chiave dell’incontro. “Continuava a toccarsi il polso, si fermava per qualche secondo e poi serviva. Mi ha completamente distratto,” ha dichiarato l’australiano nella conferenza stampa post-partita, visibilmente contrariato.
Sinner, che ha vinto l’incontro 6-3 6-4 guadagnandosi un posto in finale, ha reagito immediatamente. L’altoatesino ha respinto ogni accusa definendola “assolutamente infondata” e ha spiegato che il dispositivo sul suo polso era soltanto un cardio-tracker approvato dall’ATP. “Non ho imbrogliato. Utilizzo il dispositivo per monitorare i miei battiti, come fanno molti atleti. È triste che qualcuno metta in dubbio la mia onestà,” ha commentato con calma ma visibilmente deluso.
La notizia si è diffusa a una velocità impressionante, costringendo la direzione del torneo a intervenire. Gli organizzatori hanno convocato entrambi i giocatori, insieme ai tecnici dell’ATP, per esaminare il dispositivo. Gli analisti video hanno rivisto ogni punto, concentrandosi sulle sequenze in cui Sinner toccava il bracciale durante i momenti cruciali del match. Dopo ore di analisi, non è emersa alcuna prova che dimostrasse la ricezione di segnali esterni o comunicazioni non autorizzate.

Fonti vicine al torneo hanno rivelato che il team tecnico ha persino effettuato una scansione delle frequenze Bluetooth attorno al campo centrale per individuare eventuali connessioni sospette, ma l’esito è stato negativo. Nonostante ciò, l’accusa di un giocatore di alto livello come De Minaur ha scatenato un acceso dibattito nell’ambiente tennistico.
Nelle prime ore del mattino, la direzione del Vienna Open ha pubblicato un comunicato ufficiale: “Non è stato riscontrato alcun elemento che provi una violazione del regolamento da parte di Jannik Sinner. Il dispositivo utilizzato è conforme alle norme ATP e serve esclusivamente al monitoraggio fisiologico. Il caso è considerato chiuso.”
Ma la decisione non ha placato la polemica. Diversi ex campioni, tra cui Mats Wilander e Jim Courier, hanno invitato l’ATP a rivedere la politica sull’uso di dispositivi tecnologici in campo. “Anche se Sinner è innocente, questi strumenti creano zone d’ombra. Nel tennis la trasparenza è tutto: basta un sospetto per danneggiare la credibilità dello sport,” ha dichiarato Wilander a Eurosport.
Il pubblico si è immediatamente diviso in due fazioni. Da una parte, chi sostiene De Minaur, ritenendo legittimo il suo sospetto; dall’altra, chi difende Sinner, sottolineando la sua reputazione impeccabile e la mancanza di qualsiasi precedente. Su X (ex Twitter), l’hashtag #SinnerFairPlay è diventato virale in poche ore, con centinaia di migliaia di interazioni da tutto il mondo.

Nonostante la tempesta mediatica, Sinner è apparso sereno. Durante l’allenamento alla vigilia della finale contro Alexander Zverev, ha commentato brevemente: “Non permetterò che certe parole influenzino la mia concentrazione. So chi sono e sono qui solo per giocare a tennis.”
De Minaur, invece, ha lasciato Vienna poco dopo la sconfitta, rifiutando ulteriori interviste. Secondo indiscrezioni, il giocatore australiano si sarebbe pentito di aver reagito troppo impulsivamente, ma rimane convinto che l’ATP debba essere più rigorosa nella regolamentazione dei dispositivi indossabili durante le partite ufficiali.
Questo episodio, al di là della sua veridicità, ha sollevato un tema cruciale per il futuro del tennis professionistico: fino a che punto è possibile integrare la tecnologia senza compromettere l’equità sportiva? Con l’avanzare dei dispositivi intelligenti, la linea che separa l’innovazione dal vantaggio illecito diventa sempre più sottile.
Il caso Sinner-De Minaur verrà ricordato come uno dei momenti più controversi del Vienna Open 2025. Pur essendo stato completamente scagionato, Sinner dovrà convivere ancora a lungo con le ombre del sospetto, mentre l’ATP si trova ora sotto pressione per introdurre regole più chiare. Nel frattempo, l’italiano si prepara ad affrontare Zverev in finale, determinato a dimostrare sul campo – e non sui social – il proprio valore.
