“Orgoglioso di essere italiano” ma rifiuta di vestire la maglia della nazionale: Sinner fa infuriare tutta la nazione rinunciando alla Coppa Davis a Bologna per riposarsi!
Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, ha dichiarato di essere “orgoglioso di essere italiano”. Eppure, ha rifiutato di giocare la Coppa Davis a Bologna, preferendo riposarsi dopo un anno intenso. La decisione ha scatenato polemiche in tutto il Paese.
La Federazione Italiana Tennis (FIT) aveva annunciato la sua presenza con entusiasmo. Bologna era pronta ad accoglierlo come eroe. Ma Sinner ha comunicato la rinuncia pochi giorni prima dell’evento, citando stanchezza fisica e mentale accumulata.
I tifosi, che avevano acquistato biglietti a prezzi elevati, si sentono traditi. “Paga per vederlo e lui si riposa?”, ha commentato un supporter su X. Le code per i ticket erano lunghissime, e ora molti chiedono il rimborso.
Il capitano della squadra, Filippo Volandri, ha espresso delusione pubblica. “Jannik è il nostro leader, la sua assenza pesa”, ha detto in conferenza stampa. Senza di lui, l’Italia parte svantaggiata contro avversari come Australia e Stati Uniti.
La stampa sportiva italiana non usa mezze parole. “Imperdonabile”, titola La Gazzetta dello Sport. “Sinner sceglie il divano alla patria”, aggiunge Corriere dello Sport. L’editoriale di Tuttosport lo definisce “un tradimento al tricolore”.
Sinner ha risposto con un post su Instagram: “Ho bisogno di recuperare per essere al top nel 2026”. Ma le sue parole suonano come una scusa. Molti ricordano che nel 2023 aveva saltato la Davis per “motivi personali”, poi rivelatisi vacanze alle Maldive.
Un sondaggio su Sky Sport Italia mostra che l’82% degli italiani considera la rinuncia “inaccettabile”. “Orgoglioso di essere italiano? Dimostralo in campo!”, scrive un utente. Il hashtag #SinnerTraditore è trending su X da 48 ore.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha annullato la cerimonia di benvenuto prevista per Sinner. “La città si aspettava di più da un campione che rappresenta l’Italia”, ha dichiarato. Il palazzetto Unipol Arena resta mezzo vuoto.
Ex campioni come Adriano Panatta criticano duramente. “Ai miei tempi, la Davis era sacra. Sinner pensa solo ai soldi dei tornei ATP”, ha detto a Rai Sport. Nicola Pietrangeli aggiunge: “È un individualista, non un patriota”.
La FIT valuta sanzioni. Fonti interne parlano di una multa da 500.000 euro e sospensione dalla nazionale per un anno. “Non può usare la maglia azzurra solo quando gli conviene”, spiega un dirigente.
Sinner guadagna 45 milioni di euro l’anno tra premi e sponsor. Nike, Head e Lavazza lo pagano per essere “italiano vincente”. Ma ora i brand tacciono. Un portavoce di Gucci, suo sponsor, dice: “Stiamo valutando la partnership”.
I compagni di squadra sono furiosi. Lorenzo Musetti: “Ci lascia soli nel momento clou”. Matteo Berrettini: “La Davis è un dovere, non una scelta”. Simone Bolelli minaccia di boicottare il prossimo raduno.
A Bologna, striscioni di protesta fuori dal palazzetto: “Sinner, vergognati!”. Un gruppo di ultrà ha bruciato una sua maglietta. La polizia è intervenuta per evitare scontri. La tensione è palpabile.
Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, convoca una conferenza urgente. “Sinner deve spiegare al Paese”. Intanto, la FIGC osserva: “Nel calcio, nessuno salta la nazionale per riposo”. Il confronto è impietoso.
Sinner è in ritiro a Montecarlo. Foto lo mostrano in spiaggia con la fidanzata Anna Kalinskaya. “Riposo meritato”, scrive lei su Instagram. Ma per gli italiani è la goccia che fa traboccare il vaso.
Un politico di Fratelli d’Italia propone di revocargli la cittadinanza onoraria di Sexten. “Chi tradisce la patria non merita onori”, tuona in Parlamento. La mozione ha già 50 firme.
La madre di Sinner, Siglinde, difende il figlio: “Jannik ha dato tanto all’Italia”. Ma i media la ignorano. Focus su un video del 2022 dove Jannik diceva: “La Davis è il mio sogno”. Ora sembra una bugia.
Il torneo inizia domani senza di lui. L’Italia affronta il Canada. Le probabilità di vittoria scendono al 35%. Volandri schiera Arnaldi e Sonego, ma il pubblico fischia al nome di Sinner.
Su X, meme impazzano: Sinner in pigiama con la coperta, “riposo patriottico”. Un altro lo mostra che dorme mentre l’Italia perde. La satira è feroce, l’ironia tagliente.
Sponsor come Rolex valutano clausole patriottiche nei contratti. “Non possiamo associare il brand a chi diserta la nazione”, filtra un manager. Sinner rischia di perdere milioni.
La FIT pubblica un comunicato: “Rispettiamo la scelta, ma la Davis unisce l’Italia”. Traduzione: Sinner è fuori dal giro azzurro. Il messaggio è chiaro, il divorzio imminente.
A Bologna, i bar parlano solo di questo. “Meglio un italiano vero che un campione falso”, dice un barista. La città, orgogliosa del suo evento, si sente umiliata.
Sinner tace da 72 ore. Il suo agente, Lawrence Frankel, nega crisi: “Jannik tornerà più forte”. Ma nessuno ci crede. L’Australian Open è lontano, la rabbia è qui e ora.
Il Paese si divide: chi lo difende per la salute, chi lo condanna per egoismo. Ma la maggioranza grida “imperdonabile”. Il re del tennis ha perso la corona italiana.
La Coppa Davis prosegue. L’Italia vince il primo match, ma senza gioia. Il pubblico canta “Sinner venduto”. La ferita è aperta, il perdono lontano.
Jannik Sinner, orgoglioso di essere italiano? Le azioni parlano più delle parole. Bologna piange, la nazione pure. Il riposo di un campione costa caro alla patria.
