Con un misto di coraggio e dolore, Brenda Patea ha deciso di parlare di ciò che aveva taciuto per anni. L’ex fidanzata del tennista tedesco Alexander Zverev ha offerto un racconto straziante degli abusi fisici e psicologici che avrebbe subito per mano del famoso atleta.
All’inizio, la loro relazione sembrava una favola. Zverev, soprannominato “il principe d’erba”, offriva un’immagine di perfezione. Tuttavia, dietro le telecamere e i trofei, Brenda iniziò a scoprire un lato oscuro, dominato dalla gelosia, dal controllo e da una violenza silenziosa che cresceva di giorno in giorno.
Secondo Patea, Zverev controllava ogni aspetto della sua vita. Controllava il suo telefono, decideva con chi poteva parlare e le imponeva degli orari. “È iniziato con piccole richieste, ma presto ho capito che voleva isolarmi dal mondo”, ha confessato la modella. È stato l’inizio di un devastante percorso di abusi emotivi.
Ciò che ha scioccato maggiormente il pubblico è stata la sua dichiarazione sulle telecamere nascoste che Zverev aveva installato nel suo appartamento. Brenda ha affermato di sentirsi spiata 24 ore su 24, 7 giorni su 7. “Non riuscivo a respirare senza sentire i suoi occhi puntati su di me”, ha detto. Questa invasione della privacy è stata il preludio a episodi ancora più violenti.
Durante l’intervista televisiva, Brenda ha presentato fotografie inedite di lividi su braccia, collo e schiena. Ha anche mostrato pagine del suo diario personale in cui registrava ogni aggressione subita. Queste prove, definite “inconfutabili” dai suoi avvocati, potrebbero riaprire un caso giudiziario che sembrava dimenticato.
Per la prima volta dalla separazione, Patea ha spiegato perché è rimasta in silenzio. “Avevo paura, non solo per me stessa, ma anche per mio figlio”, ha dichiarato. La minaccia di Zverev – “se parli, perderai tuo figlio” – sarebbe stata la ragione principale del suo prolungato silenzio. Oggi, dice, si sente libera di dire la sua verità.
Ad oggi, il team legale di Alexander Zverev ha negato tutte le accuse, definendole “false e diffamatorie”. Tuttavia, la Federazione Tennis Tedesca ha annunciato che esaminerà il caso internamente. Gli sponsor del giocatore, come Adidas e Head, non hanno ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale.
Zverev, considerato una delle più grandi promesse del tennis mondiale, sta affrontando una crisi di reputazione senza precedenti. La stampa e i tifosi tedeschi sono combattuti tra incredulità e indignazione. Quella che un tempo era ammirazione si mescola ora a un senso di tradimento collettivo.
La testimonianza di Brenda Patea ha riaperto il dibattito sulla violenza domestica nello sport professionistico. Diverse organizzazioni femministe hanno chiesto all’ATP e agli sponsor di adottare politiche più severe contro chi abusa. “Il talento non può essere al di sopra dell’etica”, ha affermato un’attivista a Berlino.
Oggi, Brenda è determinata a trasformare il suo dolore in azione. Ha in programma di pubblicare un libro sulla sua intera esperienza, con l’intento di aiutare altre donne intrappolate in relazioni violente. “Non ho più paura. Parlare mi ha restituito la vita”, ha concluso tra lacrime e sollievo.

